Si colpisce così soltanto questa tipologia di personale, che fruisce di una progressione economica per anzianità, sia sul piano retributivo immediato sia sul piano previdenziale (pensione e buonuscita).
Una penalizzazione aggiuntiva rispetto a quella che colpisce tutto il pubblico impiego con il blocco dei contratti e delle retribuzioni. Il personale della nostra scuola, che percepisce retribuzioni di gran lunga inferiori alla media europea, aveva trovato un minimo riequilibrio nello sviluppo per anzianità, già coperto con le attuali risorse contrattuali e non bisognoso di nessuna risorsa aggiuntiva per i prossimi anni.
Altri danni arrivano dall’intervento sui trattamenti di fine rapporto con cui il datore di lavoro “Stato” decide di rateizzare il pagamento di somme che dovrebbero essere via via accantonate per il lavoratore e, quindi, immediatamente e integralmente disponibili per l’erogazione al momento del collocamento a riposo.