Tengo immediatamente a precisare che la mia fuoruscita dal Partito Democratico e, conseguentemente, dal Gruppo PD al Consiglio comunale di Rieti non scaturisce da problematiche o difficoltà incontrate nel mio agire politico quotidiano all’interno di quel partito, ma da considerazioni e valutazioni squisitamente politiche.
A tutti è noto il percorso da me intrapreso in questi anni e soprattutto quale sia la mia visione della politica e delle dinamiche sociali, economiche e culturali che agiscono all’interno della nostra società. Sono un acerrimo sostenitore del primato della politica e della funzione che questa deve assolvere anche e soprattutto in tema di orientamenti economici.Sono un deciso difensore dei valori ispiratori la nostra Carta costituzionale con la quale i padri della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza, ci hanno lasciato traccia del percorso che si sarebbe dovuto seguire per addivenire a quello che doveva negli anni e con l’emancipazione progressiva della gente diventare un paese modello di libertà (quelle vere, le libertà dai bisogni) e di democrazia.
Sono un convinto assertore della centralità del mondo del lavoro, dell’uguaglianza di tutti i cittadini sia davanti alla legge che in termini di opportunità, della supremazia dello Stato e del ruolo che questo deve svolgere in tema di politica economica e sociale.
Ho intravisto, con tutti i limiti che può avere un’organizzazione in fase di costruzione, tutto ciò nell’Italia dei Valori. Lasciando il PD non lascio avversari o concorrenti, ma lascio alleati con i quali spero che, insieme a tutte le altre forze del centro sinistra, si possa intraprendere una battaglia politica che scardini una volta e per sempre un sistema degenerato che diventa sempre più speculare al pensiero ed al modus agendi del leader del PDL e con i quali progettare il futuro governo della città di Rieti.