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giovedì 21 Agosto 2025
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DENUNCIATI PER TRUFFA QUATTRO CITTADINI RUMENI

Personale della Squadra Mobile ha denunciato quattro cittadini rumeni senza fissa dimora in Italia: B.C., del 1984, S.Z., del 1991, P.R., del 1989 e P.C., del 1983, per truffe poste in essere a danno di esercizi commerciali del capoluogo reatino.

Lo scorso 28 febbraio la donna rumena S.Z., con la complicità del connazionale B.C., si è recata presso un esercizio commerciale cittadino recando con sé oltre 700 euro in banconote di piccolo taglio e chiedendo al commesso di cambiarle con altre di taglio maggiore.

Con notevole destrezza, la donna, dopo aver ricevuto il denaro dal commesso, si è allontanata velocemente consegnando all’uomo solo una parte delle banconote di piccolo taglio.

Le Volanti in servizio di controllo del territorio, immediatamente allertate dalla segnalazione al 113, hanno individuato e bloccato la donna, recuperando tutte le banconote sottratte, mentre le pattuglie della Squadra Mobile hanno raggiunto e bloccato il complice autista B.C..

Gli investigatori della 3^ Sezione della Squadra Mobile hanno iniziato, quindi, una particolare attività di indagine che ha permesso di raccogliere indizi di responsabilità per i due cittadini rumeni per altre truffe commesse nei confronti di altri esercizi commerciali reatini, questa volta con la complicità di altri due connazionali identificati per P.R., marito della S.Z., e P.C..

Il sodalizio criminale composto dai quattro cittadini rumeni, che era stato già denunciato per una truffa ad Orte (VT), è stato trovato in possesso di oltre mille euro, probabile provento delle attività illecite consumate. I quattro truffatori sono stati, pertanto, denunciati in stato di libertà per il reato di truffa aggravata in concorso.

Infine, nell’ambito dei servizi di prevenzione, la Volante ha individuato e controllato nel capoluogo il cittadino macedone Hebibi Hebib del 1970, irregolare, e lo ha arrestato poiché, dopo essere stato espulso dal territorio nazionale, vi ha fatto rientro senza la prevista autorizzazione del Ministero dell’Interno, così come disposto dalle vigenti norme di contrasto all’immigrazione clandestina.