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venerdì 8 Agosto 2025
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La UIL Scuola RUA non sottoscrive il contratto sulla Mobilità

La UIL Scuola Rua non ha sottoscritto il contratto sulla mobilità per due ragioni:
a) la permanenza dei vincoli
b) l’aver mancato una opportunità importante, vale a dire permettere anche a chi il 1° settembre 2022 ha ottenuto (o otterrà negli anni successivi) la mobilità in una provincia diversa rispetto a quella di titolarità, la possibilità di fare domanda di trasferimento. (LEGGI IL PDF)

La UIL Scuola Rua ritiene che tutto il personale abbia uguali diritti e che bisogna evitare discriminazioni tra analoghe situazioni, per cui l’accesso alla mobilità deve essere consentito a tutti, a prescindere dall’anno scolastico di immissione in ruolo.

Nessun vincolo: è questa la linea seguita dalla Uil Scuola Rua durante tutta la trattativa che ha portato alla riunione del 1° marzo con la presentazione di un provvedimento rigido, miope e poco coraggioso.

Quello della mobilità – hanno spiegato alla Uil Scuola Rua – è un passaggio che coinvolge ogni anno da 50 a 80 mila persone. È l’unico modo che ha il personale della scuola di poter cambiare sede. Da sempre viene regolato per via contrattuale. Dal contratto nazionale si attiva la contrattazione integrativa che definisce i criteri. Negli anni la stratificazione di norme e le incursioni legislative in materia di diritti del personale hanno portato ad una serie di norme che vincolano – a vario titolo – la possibilità del personale di spostarsi.

L’Amministrazione ponendo limitazioni al diritto della mobilità, pensando – così come imposto, pare, anche dalla commissione europea – di garantire la continuità didattica dimostra di non conoscere la realtà che vivono da anni le scuole italiane.  Solo nell’anno in corso si registrano almeno duecentocinquantamila contratti a tempo determinato con scuole che hanno cambiato docenti della stessa materia anche cinque volte in pochi mesi.

Un evidente controsenso che, a parere della Uil Scuola Rua, conferma la mancanza di una volontà politica necessaria per affrontare la questione nel concreto: alle promesse elettorali – rimuovere gli «ostacoli piantati dal ministro Azzolina» non sono seguiti i fatti che confermano una cattiva continuità con quella politica che ha inserito i vincoli.

L’ordinanza ministeriale che regolerà la prossima mobilità dei docenti contiene:

  • L’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per tutti i docenti assunti in ruolo a partire dall’1°/9/2022 (frutto delle disposizioni del decreto 36emanato ma ancora senza decreti attuativi). Si rende definitivo ciò che normativamente è ancora in trasformazione.

Per tali docenti l’Amministrazione ha inserito una parziale limitazione: potranno presentare domanda di mobilità in attesa di un intervento legislativo che sospenda il blocco, limitatamente all’anno scolastico 2023/2024.  Nel caso in cui questo provvedimento non dovesse arrivare, anche per loro la mobilità sarà bloccata. Una sorta di domanda con “riserva” che potrà sciogliersi solo a seguito dell’intervento legislativo. Analoga possibilità non è invece prevista per chi l’1/9/2022 ha ottenuto (o otterrà negli anni successivi) la mobilità in una provincia diversa rispetto a quella di titolarità. L’applicazione del decreto legislativo n. 105/2022 che ha eliminato il referente unico ai fini dell’assistenza al familiare disabile.

Il divieto di presentare domanda di mobilità per tutti i docenti che, a partire dall’anno scolastico 2022/2023, ottengono un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in altra provincia (limitazione legislativa che è stata introdotta dal decreto sostegni bis nel 2021).

La possibilità nei trasferimenti provinciali da posto di sostegno a posto comune solo sul 75% dei posti disponibili.

TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI MOBILITA’:
-Personale docente: dal 6 marzo al 21 marzo 2023
-Personale ATA: dal 17 marzo al 3 aprile 2023
-Personale educativo: dal 9 marzo al 29 marzo 2023

PUBBLICAZIONE MOVIMENTI
-Personale docente: 24 maggio 2023
-Personale ATA: 1°giugno 2023
-Personale educativo: 29 maggio 2023