Alcatel-Lucent in data 21 marzo presso il MiSE alla presenza del Dott. Castano, ha illustrato i dettagli dell’incontro tra il Ministro Passera e i vertici di Alcatel-Lucent (Ceo ALU Ben Verwaayen, A.D ALU Italy G.Baini) da cui è emersa la disponibilità, da parte dell’azienda, di ricercare internamente alla multinazionale attività su cui riallocare i dipendenti in esubero nella divisione “Optics”. Questo non interrompe la procedura di razionalizzazione delle attività “Optics” in Italia, ma apre uno spiraglio ad una riconversione e riqualificazione delle persone in esubero. A seguito di queste dichiarazioni, che facevano ben sperare rispetto al precedente annuncio di 490 esuberi, il responsabile Risorse Umane dell’Italia dichiarava la volontà, da parte della divisione “Optics”, di abbandonare il sito di Rieti, con conseguente spostamento a Vimercate delle attività e di alcuni lavoratori impiegati nel laboratorio R&D. Come alternativa ci ha proposto un‘opportunità, tra l’altro da prendere al volo, nella divisione “Service” (mercati trasversali) nel gruppo “S3G” in quanto alcune attività date in consulenza sarebbero ritornate all’interno di Alcatel-Lucent. Tale opportunità vedrebbe impegnate solo 20 delle 32 persone “Optics” e tale riconversione non sarebbe automatica. Infatti. le persone dovrebbero candidarsi a queste posizioni, mandare il proprio curriculum, sostenere un colloquio per verificare le competenze, per poi essere (forse) accettati a ricoprire l’incarico. Altri 5/6 lavoratori saranno impiegati in un progetto per Telecom Italia (progetto già presente a Rieti). Per le posizioni rimanenti si prevede il trasferimento, su base volontaria, nella sede di Vimercate per continuare il lavoro sulle attività’ “Optics” accentrate allo scopo di aumentare l’efficienza. Queste dichiarazioni ci preoccupano e non ci trovano affatto d’accordo per i seguenti motivi:
– Trasferire le attività di “Optics”, anche se in fase di contrazione, da Rieti a Vimercate fa pensare che non saranno dismesse a breve (e forse mai), dato il rilevante numero d’installazioni presenti nel mondo. Perché non continuare a gestirle a Rieti dove esistono le necessarie competenze?
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